Domenica 18 maggio anche i cittadini portoghesi sono stati chiamati anticipatamente alle urne, a causa della crisi del governo in carica guidato da Luís Montenegro. Si è trattato della terza consultazione parlamentare in tre anni, segno di una frammentazione politica non trascurabile.
In attesa dell’esito definitivo degli scrutini (mancano ancora i voti dei cittadini portoghesi all’estero), il dato politico delle elezioni è già chiaro: il centro-destra del premier uscente ha vinto le elezioni con l’aumento dei consensi a favore di Aliança Democrática (Alleanza Democratica) rispetto alle ultime elezioni, la sinistra portoghese rappresentata dal Partido Socialista ha perso una importante percentuale di voti, facendosi quasi raggiungere dall’estrema destra di Chega!
Ma la frammentazione politica che colpisce un po’ tutta Europa non risparmierebbe nemmeno il Portogallo. Se la vittoria di Alleanza Democratica è chiara, sembra quasi certo che non avrà neanche stavolta la maggioranza assoluta dei seggi nell’Assemblea della Repubblica (il parlamento portoghese). Se si dovesse confermare la contrarietà ad allearsi con gli estremisti di Chega!, la soluzione del rebus per il Governo del Paese non sarà immediata.
Il marconista di bordo