Non parliamo dei primi 100 giorni della nuova amministrazione statunitense, ma degli ultimi 100 giorni del premier canadese Mark Carney. Cosa pensano i cittadini degli Stati Uniti dell’operato del nuovo presidente nei suoi primi 100 giorni ce lo ricorda il sondaggio condotto da ABC News, The Washington Post e da Ipsos: l’approvazione è la più bassa mai ottenuta da un presidente USA da 80 anni a questa parte. Cosa pensano i cittadini del Canada del governo liberale ce lo dicono i risultati delle elezioni federali del 27 aprile: il voto ha ribaltato i sondaggi di 100 giorni fa consegnando al Partito Liberale quasi la maggioranza assoluta dei seggi nella nuova Camera dei Comuni canadese.
Cosa è successo? Dopo dieci anni di ininterrotto governo liberale, alla fine del 2024 il governo del premier Justin Trudeau si trovò senza la maggioranza assoluta in Parlamento a causa del ritiro dell’appoggio del Nuovo Partito Democratico, e il Partito Liberale si misurò con una crisi di consenso popolare. Tanto che a gennaio 2025 il premier Trudeau rassegnò le proprie dimissioni.
Tutto sembrava suggerire una facile vittoria elettorale del partito d’opposizione, quel Partito Conservatore simpatizzante della politica del nuovo presidente USA trionfante nelle elezioni del novembre dello scorso anno. I Liberali canadesi eleggono alla guida del loro partito e alla testa del nuovo Governo federale Mark Carney, un economista privo di esperienze politiche pregresse.
Come ha fatto allora a vincere la competizione elettorale? Semplicemente cogliendo il sentimento popolare ostile ai reiterati propositi del nuovo Presidente statunitense, che ha ripetutamente espresso la sua volontà di vedere il Canada assorbito negli USA come il 51° Stato. E a questa volontà di cancellare la sovranità nazionale canadese, si è aggiunta la guerra commerciale dei dazi imposti al Canada su acciaio, alluminio, auto e componentistica.
In 100 giorni, Mark Carney ha recuperato il divario di quasi il 20% che separava il Partito Liberale dal Partito Conservatore.
Si apre una nuova fase della storia canadese. I Liberali non hanno la maggioranza assoluta, e dovranno costituire un governo di coalizione. Ma soprattutto si inaugura una inedita stagione politica. Il risentimento popolare dei canadesi contro gli attuali Stati Uniti è molto forte, si ricercano nuove convergenze con l’Unione Europea e con il Regno Unito anche su temi come quelli della difesa e della sicurezza. Uno scenario semplicemente impensabile fino a cinque mesi fa.
La tenuta dell’Occidente per come l’abbiamo conosciuto in 80 anni di storia passa anche attraverso i sentimenti e la politica tra Canada e Stati Uniti. E anche per il Canada si pone lo stesso problema politico dell’Europa: agire avendo giudizio anche per quelli che non ce l’hanno più.
Il marconista di bordo