Boschi cupi, terre desolate e deserte, colline disabitate, strade prive di auto per miglia e miglia, una piccola chiesa con un reverendo evangelico di una certa età, molta gente ha perso il lavoro nei primi anni Ottanta.
The Order, film uscito nel 2024 e diretto dal regista australiano Justin Kurzel, ha questa ambientazione, un po’ grigia e un po’ cupa. Ma in fondo si tratta solo dell’ambientazione: il peggio sta negli eventi, nelle parole, e nell’accostamento tra le bandiere che compaiono in alcune sale.
Gli eventi raccontati trattano rapine in banca, assalti a furgoni portavalori, fabbricazione di esplosivi, stampa di banconote false. E poi bombe nelle sinagoghe, nei cinema, nei sexy shop. Si discute di formare una milizia.
“Hanno un piano”, finisce per sospettare il solitario agente dell’FBI interpretato da Jude Law. Già, ma quale? L’arricchimento personale dei membri della banda, o qualcosa di più, di peggio?
Le parole dei protagonisti gettano luce su tutto. Alcuni di essi, compreso il reverendo evangelico, affermano che “i bianchi meritano una patria bianca”. Altri ancora si qualificano come “noi ariani bianchi”, si sentono accomunati dalla “nostra fratellanza contro gli ebrei”, ritengono in corso “lo sterminio del nostro stile di vita”, si appellano alla “resistenza bianca”.
Le bandiere esposte chiariscono ogni dubbio: accanto alle bandiere americane a stelle e strisce, espongono le bandiere naziste con la croce uncinata. Non serpeggia dunque soltanto il “solito” razzismo americano: il film penetra nelle radici dell’odio neo-nazista e suprematista degli Stati Uniti, dalla Arian Nation al libro The Turner Diaries.
L’obiettivo è la rivoluzione contro il Governo degli Stati Uniti, una sorta di nuova guerra civile, compreso l’assalto al Campidoglio (vi ricorda qualcosa?).
Tra le prime scene iniziali si vede il lugubre, e fondamentalmente blasfemo, rito della croce di legno bruciata (stile Ku Klux Klan), e in quelle finali il rogo della casa di legno dove sta asserragliato il leader della banda. Il fuoco, fatale attrazione pagana degli estremisti. C’è chi si esalta nell’essere un piromane della storia, e chi si ritrova a dover svolgere il duro lavoro del pompiere. Noi stiamo dalla parte dei vigili del fuoco.