Non ci sono sadici serial killer, né macellazione di carne umana, né uomini sbudellati o donne violentate. Litri di sangue risparmiati, nessun indugio compiaciuto su perversioni o malvagità, né beatificazioni di criminali o apologie di reato.

Insomma, un buon film nel quale si possono ritrovare sentimenti positivi per una società più giusta e più umana, oltre che una trama basata su qualche buon principio.

The Six Triple Eight, diretto dal regista statunitense Tyler Perry e distribuito nel dicembre 2024, tratta la storia (vera) del 6888° battaglione del Women’s Army Corps (WAC), il corpo femminile dell’esercito degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale, un battaglione costituito interamente da americane di colore.

Il film, oltre a raccontare la loro storia, finisce per mettere in luce il vero e proprio razzismo dei virili militari bianchi nei confronti delle donne militari di colore, giudicate inadeguate sia dal punto di vista fisico che da quello mentale per riuscire ad assolvere i compiti assegnati.

Fulcro della pellicola è il maggiore Charity Adams, interpretata da Kerry Washington, che addestra e comanda il battaglione di donne afroamericane nella diffidenza e nella irriverenza dei superiori.

Una volta completato l’addestramento il battaglione è pronto al servizio in Europa, e il compito affidato al 6888° è quello di affrontare una questione che i militari statunitensi non erano riusciti a risolvere: l’impressionante ritardo, diventato nel corso dei mesi un vero e proprio blocco, della consegna della posta dei giovani militari americani in guerra in Europa alle loro famiglie.

Per sapere come va a finire basta vedere il film, o leggere l’articolo pubblicato sul numero di dicembre 2018 della rivista statunitense WWII History in cui viene intervistata una delle ultime sopravvissute del 6888° battaglione.

In una breve sequenza appare l’attrice Susan Sarandon che interpreta Eleanor Roosevelt, la moglie del Presidente americano, che ovviamente prese a cuore la causa dei giovani americani che dal fronte non potevano più comunicare le famiglie.

Consigliato a chi crede ancora nei diritti umani e nel valore del patriottismo.